
di Marta Casadei
Abbiamo chiacchierato con Tiziano Guardini, Michele Chiocciolini e i fondatori del brand EdithMarcel per capire come ripartiranno dopo il lockdown. E dove i brand emergenti dovranno investire più degli altri (nella creatività, ma anche nella rete di vendita)
Potrebbero essere i più colpiti dalla crisi post Covid-19, perché hanno un business in rodaggio, una rete di vendita ancora non capillare e fatta principalmente da punti vendita multimarca. Ma non hanno intenzione di arrendersi. Anzi. Incassato il colpo già a febbraio (quando gli ordini fatti erano calati drasticamente e alcuni di quelli scritti sono stati annullati), si sono rimboccati le maniche e hanno cominciato a riflettere su come ripartire. Senza perdere quanto fatto in passato, ma con in tasca qualche insegnamento in più.Collezioni ridotte e show digitali
Stiamo parlando dei designer di nuova generazione, metà creativi e metà imprenditori, e dei loro brand emergenti che, in modi diversi, stanno provando a tirarsi fuori dall’empasse scaturita dall’epidemia di coronavirus. EdithMarcel, per esempio, ha presentato la collezione primavera-estate 2021 alla Milano Digital Fashion Week. Il marchio fondato da Gianluca Ferracin e Andrea Masato, che ha fatto della ricerca (creativa e tecnica) sulla moda no gender il proprio punto di forza, aveva debuttato a Milano cinque anni fa, con uno show reso possibile dal supporto di Camera Moda.
Oggi lo scenario è più incerto di allora, ma la presenza (virtuale) alla fashion week milanese non è stata messa in dubbio: «Abbiamo scelto di presentare una collezione più piccola e semplice - racconta Andrea Masato - anche perchè i clienti in questo momento investono meno per paura di ciò che potrà succedere nel futuro. Le prossime saranno stagioni di transizione, in cui il mercato dovrà riallinearsi sia ai ritmi di produzione sia alle esigenze dei consumatori». Qualche segnale positivo c’è e arriva da Est: «In Cina il mercato si sta riprendendo, chi aveva cancellato gli ordini per l’autunno-inverno li ha “recuperati”». Negli Usa, invece, regna il caos: «Non riusciamo a programmare nulla con il mercato americano».
L’idea di ridurre la collezione a un numero limitato di capi “significativi” accomuna diversi designer. Michele Chiocciolini, per esempio, ha lavorato a una collezione che sarà in vendita dal 28 luglio sulla piattaforma Westwing.it nell’ambito del progetto #Togetherfortomorrow nato in collaborazione con Camera Moda Fashion Trust che sostiene i giovani talenti nella ripresa post Covid-19. «È una collezione che unisce sia prodotti continuativi già noti - spiega il designer, che ha fondato il marchio insieme alla sorella Francesca - sia pezzi artigianali come le borse in paglia fiorentina lavorate nel distretto di Signa».
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