Quando la ragazza mora che indossa l’imbracatura in pelle le rivolge la domanda “Verità o conseguenza?”, la giovane bionda con il caschetto e l’aria intellettuale risponde senza dubbi: “Conseguenza”. Una luce violetta illumina la sua stanza, siede su un letto matrimoniale, le è stato chiesto di spogliarsi e lei lo fa senza imbarazzo.
Rimane nuda, sorridente, mentre scruta tra le varie finestre della videochat e sceglie il prossimo giocatore. Alla coppia di Los Angeles, appassionata di orgasmi meditativi, chiede a sua volta “Verità o conseguenza?”. La verità riguarda il sex toys preferito del momento: per loro è un guanto in lattice nero. La serata, iniziata intorno alle 22 di New York di una notte qualsiasi di lockdown, continua così, tra conseguenze spogliate e verità esposte, interrotta solo dall’esibizione dal vivo di Kitty Killin che, dal suo appartamento, si muove a ritmo di musica tra una sospensione con corde e un melograno da spremere sul corpo.
Poi si passerà a parlare di fantasie, di posizioni preferite – e una coppia le mostrerà dal vivo, mentre sullo sfondo New York si accende di piccole luci – di vibratori sperimentali, di giochi di ruolo, fino all’apertura delle stanze private dove, se vogliono, le coppie possono mostrarsi mentre fanno sesso e i single masturbarsi magari esaudendo le fantasie di un altro ospite. I circa 40 partecipanti al digital sex party organizzato dal club Nsfw - acronimo che solitamente indica i contenuti hard, ovvero Not safe for work, ma che qui sta per The New Society for Wellness – sono ben ripartiti tra coppie, tutte uomo e donna, donne sole e uomini soli. Hanno un'età media intorno ai 30 anni, provengono prevalentemente da New York, ci si muove tra Queens, Harlem, Long Island e Brooklyn, ma c’è anche chi si collega da Denver o dall’Ohio.
Sono ragazzi e ragazze belli, ordinati, vestiti – o svestiti – con gusto e con cura dei dettagli che in questo caso può essere un giro di perle su un corpo nudo.
Fino a prima del lockdown frequentavano il NSFW, “il club privato di amore libero per avventurieri”, così lo definisce il suo creatore Daniel Saynt, aperto dal 2016 a Manhattan per ragazzi ben selezionati che qui fumavano marijuana, facevano sesso, assistevano a spettacoli e si divertivano nel culto della disinibizione. “Scegliamo i nostri clienti tenendo in considerazione quattordici aspetti diversi come l’orientamento, lo stile, l‘igiene, l’intelligenza, la carriera i viaggi, il circolo di amicizie”, spiega Saynt. La sua è una formula vincente alla quale la stampa americana ha dato molto spazio, dal New York Times ad Harper’s Bazaar, parlando di una rivoluzione cool del mondo del sesso. Poi è arrivata la pandemia e la conseguente chiusura del club. Cosa fare dunque, si è domandato Saynt, dal suo rifugio nell’isola di St. Martin? Andare online, questa la soluzione.
Gli eventi si spostano inizialmente su GetVokl, poi – come quello al quale abbiamo partecipato – su Zoom. Al webinar, al quale ci si collega solo pochi minuti prima dell’inizio grazie all’invio del link e della password, accedono gli iscritti al club e alcune new entry ben selezionate dal team. A gestire la serata, tra introduzioni, spiegazioni delle regole e del programma è lo stesso Daniel Saynt con l’aiuto di alcuni collaboratori. Il costo è democratico, 25$ per i nuovi, 10$ per gli habituè. Anche qui, come in un vero e proprio club esistono delle regole: il dress code è nero; chi vuole può indossare una maschera; l’ambiente è lgbtqia+ friendly e cannabis friendly; chi vuole può partecipare senza audio e senza video; è vietato l’utilizzo di cellulari e riprese.
Ma qui si apre un nodo, che è quello della privacy difficile già da gestire dal vivo, impossibile sembrerebbe da controllare online. “Compagnie miliardarie come Sony, Amazon e Target non riescono a risolvere il problema degli attacchi online, è quasi impossibile. Noi ci limitiamo ad avvertire i nostri iscritti, se vuoi inviare delle foto di nudo è meglio coprire il viso, se vuoi tutelare la tua immagine durante un video party meglio indossare una maschera”, spiega Saynt. “La prima regola del NSFW è di non dire a nessuno chi hai visto al NSFW, tutti devono sentire la propria privacy protetta, soprattutto in uno spazio dalla sessualità positiva come questo”.
Per quanto positivo però, e quello che si vede e si respira partecipando a una serata conferma che l’attitudine degli iscritti è assolutamente bonaria, la piattaforma Zoom - la stessa che ospita le lezioni scolastiche dei vostri figli - non pare gradire troppo la trasmissione di contenuti erotici sui suoi server e così Saynt e compagnia stanno mettendo a punto una propria piattaforma che possa servire da punto di partenza per un nuovo modo di vivere la socialità legata al sesso. “Stiamo collaborando con Cam4 per incorporare la loro esperienza alle nostre avventure digitali, la tecnologia esiste già – spiega Saynt, che ha alle spalle una formazione in marketing per il fashion e per il lusso – ora puntiamo a creare una soluzione white label che permetta agli iscritti di accedere al club in qualsiasi momento e agli altri club di mantenere unita la loro comunità anche dopo il lockdown”.
Il team di NSFW vede un futuro per i digital sex party che va oltre le restrizioni da coronavirus e prevede nuovi progetti come quello riservato all’area educational che, in questo caso, riguarda l’educazione sessuale. “Stiamo creando una nuova tessera – mensile illimitata a 50$ - per chi viene ad imparare da noi e presto aprirà l’area NSFW Labs, dove gli iscritti troveranno online le nostre Master Series, i nostri workshop. Come se fosse una palestra per il sesso da frequentare online con lezioni settimanali di tantra, Bdsm, shibari e comunicazione”.
L’esperienza digitale sembra piacere agli amanti del genere che apprezzano la libertà con la quale si entra in un mondo solitamente rigido e regolamentato. I commenti, conferma Saynt, sono positivi e agli iscritti piace soprattutto non dover pensare all’abbigliamento, non temere di incontrare persone note, poter esplorare la sessualità senza aver paura di essere giudicati o rifiutati. “Sono tanti quelli che online si sentono più liberi ed è entusiasmante offrire alle persone una piccola fuga in un momento in cui tutti ci sentiamo intrappolati”.
Un successo, quello dei party virtuali targati NSFW, che però non è un’esperienza isolata; almeno negli Stati Uniti sono diverse le realtà che operavano nel mondo dell’intrattenimento erotico e che hanno scelto l’online “Dagli eventi settimanali Killing Kittens ai party di lap dance Die Happy Tonight, con il coronavirus sono nati tanti eventi digitali basati sulla sessualità positiva”, così racconta Saynt che poi lancia la sua sfida: “Io ci vedo un futuro e prossimamente incontreremo i nostri iscritti a livello globale perché anche se il club dovesse riaprire a New York quella dell’online rimane una realtà per il resto del mondo. Siamo stati costretti ad andare online, ma ora che ci siamo non vedo alcun ostacolo che possa fermarci”.
In Italia la realtà sembra lontana anni luce e uno dei club di scambisti più noti, il Flirt Club, informa su Facebook che sono aperte le selezioni per entrare nel gruppo Telegram dove le coppie possono parlare delle loro fantasie.
Fonte: https://www.repubblica.it/