DI MARIO RAFANIELLO
Sei uomini vestiti in modo elegante che eseguono singolari passi di danza...bara in spalla! Da qualche settimana spopola nei social il video di questo particolare servizio funebre a ritmo di ballo e musica, in un clima tutt’altro che triste. Protagonista di questo fenomeno virale è un gruppo di uomini ghanesi la cui “performance” è meglio conosciuta al pubblico come Coffin dance, diventando persino un meme.
Lasciando per un attimo da parte il più o meno apprezzabile (a seconda delle sensibilità) black humour, cosa si cela dietro quest’ennesima curiosità del web? Prima di parlare degli strani ballerini-becchini del Ghana, si può cogliere l’occasione per capire qualcosa in più di questa usanza, che non nasce certo in tempi recenti.
Nell’antichità le danze rituali nelle occasioni di commiato erano comuni a culture molto diverse tra loro. Erano praticate in vario modo per esempio da Estruschi, Romani, Egizi e persino nell’antica Cina. Alcune di queste manifestazioni funebri, col passare dei secoli e il mutare dei costumi sociali, sono confluite in tradizioni di diversa natura, come quella folkloristica. In Italia, un esempio di questo tipo poco noto è il “ballo della povera donna” originario della zona dell’Appennino ligure a cavallo delle cosiddette Quattro province (Alessandria, Pavia, Genova e Piacenza). Altro esempio tra i più famosi è il funerale jazz di New Orleans che affonda le radici nelle tradizioni importate dagli schiavi africani nel continente americano, i quali accompagnavano il defunto con canti e balli della loro terra natia. La ragione delle pratiche antiche è dovuta alla diversa interpretazione del rito rispetto alla civiltà moderna, dove il funerale è concepito (con le dovute eccezioni) come momento di tristezza, di raccoglimento e di perdita.


In passato non era inusuale festeggiare la dipartita, poiché essa segnava un momento di passaggio verso una versione dell’aldilà che cambiava a seconda del contesto e nella quale il defunto sarebbe potuto in qualche modo “rinascere” ed essere felice. Un esempio ancora attuale di questo tipo è il funerale celebrato dal popolo Ashanti, proprio in Ghana. Il corpo viene lavato e preparato accuratamente dalle donne della famiglia, mentre gli uomini si occupano dei preparativi che possono impegnare anche più giorni, il tutto in funzione di rendere il momento il più dignitoso possibile. Gli Ashanti credono che una volta morti ci si ricongiunga agli antenati in una nuova vita, e pertanto va vissuto come un momento di festa.
Tornando ai giorni nostri e alla Coffin dance, va subito detto che questa non è una novità assoluta. Tutto inizia con un servizio della BBC del 2017 (Ghana's dancing pallbearers bring funeral joy) della giornalista Sulley Lansah nel quale l’ideatore dell’iniziativa, Benjamin Aidoo -l’uomo alla testa del corteo funebre- spiega semplicemente che la coreografia è frutto delle richieste provenienti dai clienti, che preferivano qualcosa di più movimentato per dare l’ultimo saluto ai loro cari (come conferma una donna intervistata parlando del funerale della madre). Il servizio afferma inoltre come Aidoo con questa semplice trovata abbia dato lavoro a molte persone, non senza sacrifici dovuti innanzitutto all’acquisto degli abiti eleganti necessari. Nonostante il Ghana abbia registrato degli importanti progressi economici negli ultimi anni, la situazione generale per la popolazione resta vincolata alla povertà. Secondo un rapporto ONU del 2018 la ragione principale sarebbe la bassissima percentuale di spesa statale per le politiche sociali.
Infine, la musica di sottofondo (Astronomia del 2016, di Vincetone e Tony Igy) che accompagna il video sui social non è quella originale, ma si tratta di un’aggiunta mirata a creare un meme che facesse presa tra il grande pubblico. Bisogna ammettere che per ora l’intento è perfettamente riuscito, dando notevole visibilità a Benjamin Aidoo e ai suoi “becchini danzanti”. La Coffin dance non è di certo la cosa più bizzarra che si possa vedere in Ghana in occasione di un funerale. Nel 2012 il sito BuzzFeed pubblicò una raccolta di foto delle più impensabili bare scelte da alcune persone per “andarsene” con stile, come quelle a forma di Mercedes, di tartaruga o di pianoforte.
fonte: mondointernazionale.com
fonte: mondointernazionale.com