Il mondo dell'informazione e dell'editoria non si è fermato mai e ha retto nella drammaticità del lockdown. Ma al rischio concreto che sia messo in ginocchio dall'emergenza coronavirus bisogna dare risposte. Per il sottosegretario all'Editoria, il dem Andrea Martella le risposte ci saranno. E ieri nell'audizione alla commissione Cultura della Camera ha illustrato il pacchetto di misure concrete che il governo ha in cantiere, già dal prossimo decreto, a partire da un credito d'imposta ad hoc per i servizi delle testate digitali. "La tenuta delle vendite e più accessi ai siti delle testate non possono in alcun modo neutralizzare gli effetti negativi che derivano dal crollo degli investimenti pubblicitari delle imprese inevitabile in ogni fase di crisi", ha premesso.
Sono provvedimenti in parte già annunciati nell'intervista di Martella a Repubblica, insieme a quell'altro indispensabile asset per l'editoria che è la legge sul copyright. Le misure vanno quindi dall'aumento degli incentivi agli investimenti pubblicitari fino ai crediti d'imposta ad hoc per i servizi digitali, oltre all'estensione al libro di alcuni vantaggi fiscali e a sgravi fiscali per la carta. Di una cosa comunque il sottosegretario è convinto, che la tenuta del comparto è dovuta anche a quanto era stato fatto nei mesi passati al governo giallo-rosso e dal Parlamento. "Abbiamo messo in sicurezza il settore sterilizzando i tagli già previsti e, con il sistema della contribuzione diretta, abbiamo puntellato la stabilità fino al 2022". Se, insomma, non si ripartirà dalle macerie, lo si dovrà a una strada già intrapresa.
Riconoscimento inoltre al ruolo svolto dalle testate online di presidio informativo nell'emergenza sanitaria. Con uno sguardo alla carta, da non penalizzare, e perciò immaginando un sostegno fiscale per le imprese editoriali che non accedano ad altre forme di sostegno pubblico.
Conferma inoltre l'impegno perché entro la fine dell'anno sia votata dalle Camere la legge sul copyright, recependo la norma europea così come la Francia, per cui i colossi della Rete pagheranno gli autori. Una battaglia condotta dal presidente degli editori europei Carlo Perrone, affinché si faccia presto, dal momento che ogni giorno di ritardo sono risorse in meno per la filiera dell'editoria: non solo per gli editori, ma ad essere danneggiati sono anche giornalisti, scrittori, edicolanti, cartiere, tipografie, da cui dipende la qualità della democrazia.
L'altra questione scottante affrontata è la pirateria dei giornali stessi, su cui la magistratura cerca di fare luce e ha messo sotto inchiesta i primi indagati. "Bene Martella - secondo il segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso - pronti al confronto"
Conferma inoltre l'impegno perché entro la fine dell'anno sia votata dalle Camere la legge sul copyright, recependo la norma europea così come la Francia, per cui i colossi della Rete pagheranno gli autori. Una battaglia condotta dal presidente degli editori europei Carlo Perrone, affinché si faccia presto, dal momento che ogni giorno di ritardo sono risorse in meno per la filiera dell'editoria: non solo per gli editori, ma ad essere danneggiati sono anche giornalisti, scrittori, edicolanti, cartiere, tipografie, da cui dipende la qualità della democrazia.
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