E' inevitabile, in un mondo in cui le tratte commerciali erano dominate dai mercanti genovesi e veneziani, fu inevitabile che le nuove rotte fossero tracciate dai loro capitani più avventurosi, e dai banchieri più propensi al rischio.
E se la Storia più grande, è stata tracciata dall'incosapevole Cristóbal Colon (il nostro Cristoforo Colombo), quella minore, è passata anche per i progetti di Cristóbal de Ponte, il banchere genovese Cristofo de Ponte, che nel 1496 fondò Garachico, presto il principale porto di Tenerife.
Tenerife, nell'Oceano Atlantico, davanti le cose africane, è la più grande e popolosa isola dell'arcipelago della Canarie, l'isola più popolata della Spagna, di cui fa parte, un'importante destinazione turistica internazionale, capace di attrarre qualcosa come 5 milioni di visitatori all'anno.
Dal passato coloniale dell'arcipelago ci torna la comodità di parlare lo spagnolo, di utilizzare lo stesso euro che da quest'anno utilizziamo anche nella più nordica Lettonia, e di poter sbarcare con la sola carta d'indentità.
Garachico, ad un'ora e mezza di viaggio dall'aeroporto internazionale di Tnerife Sud, ai turisti, oltre l'amenità del paesaggio, offre il castello di San Miguel, l'ex convento francescano, oggi biblioteca comunale, e le piscine naturali di El Caletón, formatesi in seguito alla terribile eruzione del vulcano Trevejo (1706), la stessa che distrusse il porto di Garachico, e fu il motivo del successivo svilppo di Santa Cruz.
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